«La celebrazione del Pontificale di San Carlo, lo scorso 4 novembre,
mi ha offerto l'occasione per richiamare a tutti il valore dell'azione
liturgica nella varietà dei suoi molteplicì codici espressivi. Tra di
essi mi è particolarmente gradito riconoscere al linguaggio musicale
una posizione eminente, del tutto singolare in seno alla nostra
tradizione ambrosiana. È mio vivo desiderio che tanta ricchezza non
rimanga limitata ad un prezioso dato storico, ma nuovamente possa
offrire voce alla preghiera delle nostre comunità.
Nel solco dell'omelia di San Carlo sento doveroso, dopo aver ricordato
la Congregazione del Rito Ambrosiano, sottolineare in questo momento
il contributo del Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra.
Lo sfondo in cui esso si colloca è, anzitutto, quello della formazione
al "vero senso della liturgia cristiana", ben richiamato dai Vescovi
italiani negli "Orientamenti pastorali per il primo decennio del
2000". Uno sguardo al cammino percorso attesta all'Istituto - ben
oltre i confini nazionali - il merito di una ricerca appassionata e di
una didattica qualificata, unanimemente apprezzate.
Ritengo altresì importante, come primo responsabile della vita
liturgica in una Diocesi caratterizzata da un Rito peculiare,
confermare il compito rilevante dell'Istituto nell'educazione al canto
ed alla musica, secondo la dichiarazione del Sinodo Diocesano 47°
cost. 94 §3.
Lo stesso Percorso pastorale diocesano "Mi sarete testimoni" partecipa
a tutti la mia convinzione: si deve riconoscere alla celebrazione
cristiana, nella bellezza dei suoi linguaggi, l'intima potenzialità
missionaria. In tale prospettiva sono persuaso che all'Istituto si
apra l'orizzonte di una rinnovata attualità. E' un compito che domanda
fedeltà alle proprie radici e insieme attenzione al presente
ecclesiale. È un servizio altamente qualificato del quale desidero
ringraziare ciascun Docente dell'Istituto, esprimendo tutta la mia
fiducia per la dedizione presente e futura. [...]
La mia attesa è che il Pontificio Istituto, nel solco della sua
pluridecennale tradizione, possa continuare ad offrire un esemplare
servizio alla Chiesa ambrosiana, italiana, universale».
(D. Tettamanzi, Lettera al Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica
Sacra)
Milano, 21 novembre 2004